Un uragano di energia, mamma Anna, che dovendo sopperire alla mancanza di fondi comunali per l’assistenza infermieristica e didattica, ha dovuto lasciare il lavoro e diventare il sostegno di cui la piccola Miriam ha tanto bisogno.
Abbiamo conosciuto la loro storia, siamo scesi in campo per aiutare: Team Mamo Onlus incontra Anna e Miriam per portare un piccolo aiuto concreto. Ma non basta, per questo chiediamo il vostro supporto.
Scopri anche tu la loro storia e aiutaci a sostenerle.
Anna ha 50 anni, tre figli e un matrimonio alle spalle.
Miriam, terza dei tre figli, nasce prematura a causa di una grave infezione. A solo otto mesi di vita diventano inevitabili e necessarie una tracheostomia e l’applicazione della Peg (gastrostomia endoscopica percutanea).
Gli interventi le salvano la vita, ma complicano la sua condizione che richiede un’assistenza costante, dal punto di vista medico e scolastico ora che Miriam va alla materna. Purtroppo però il Comune di residenza, per mancanza di fondi, non riesce a garantire ad Anna le 40 ore settimanali per l’assistenza infermieristica e le 16 di assistenza educativa per l’autonomia e la comunicazione (diritto per gli studenti disabili). Uno scoglio duro da superare, ma Anna non si scoraggia e inizia quella che definisce “una campagna per la civiltà”.
«Chi già è sfortunato sin dalla nascita e non ne ha colpa, non può essere considerato un cittadino di serie B. Il massimo che sono riuscita a ottenere è di portare a 8 le ore settimanali dell’infermiera da inizio gennaio, prima erano solo 3 ore e mezza». Il suo sforzo di far conoscere la propria storia è quanto ci porta direttamente a lei.
Grazie ad alcuni articoli e servizi televisivi, raggiungiamo Anna in provincia di Rimini e veniamo travolti dalla sua energia: nonostante tutte le difficoltà, sorride, ci racconta, ci fa entrare nel suo difficile mondo. Non è ancora chiaro però quale tra i vari enti coinvolti, Comune, l’Ausl o la Regione, abbia le competenze per alleviare il carico di Anna, e riconoscere il diritto di Miriam all’assistenza.
Nel frattempo Anna sopperisce dedicandosi 24/h alla piccola, rinuncia ad avere un lavoro, si prende cura del resto della famiglia. Fortunatamente la comunità le dà supporto, grazie al cuore grande di molti che la aiutano del quotidiano, ma non può sostituirsi alla assistenza istituzionale che viene reclamata a gran voce.
Abbiamo portato un piccolo aiuto, concreto come vuole il nostro Statuto, ma vorremmo fare di più. Diventare portavoce di Anna, continuando ad aiutarla economicamente ogni qualvolta Miriam debba fare delle terapie lontana da casa.
Aiutaci a sostenerle e a condividere la loro storia.